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martedì 15 settembre 2009

smentita l’fsa: il cibo biologico è nutrizionalmente superiore


Una nuova ricerca redatta in Francia produce conclusioni che stravolgono completamente i risultati dello studio inglese che, lo scorso agosto, hanno scosso il mondo del biologico. I benefici nutrizionali offerti dagli alimenti biologici rappresentano un tema di dibattito di grande rilievo, alla luce anche dell'effetto dirompente della famosa ricerca inglese del FSA, riportata con grande enfasi dai detrattori del settore. Ma la discussione non è di certo conclusa: è uscita pochi giorni fa, su Agronomy for Sustainable Development una ricerca che propone una conclusione diametralmente opposta, questa volta coordinata dall'agenzia alimentare francese Afssa (omologa dell'ente britannico), quindi altrettanto autorevole.

Denis Lairon dell'Università di Aix-Marseille ha infatti curato un "aggiornamento esaustivo e ragionato sulla qualità nutrizionale e sanitaria degli alimenti biologici", per conto dell'Afssa (l'autorità francese per la sicurezza alimentare), di una ricerca originariamente pubblicata nel 2003.
Tra le peculiarità riscontrate solo nel biologico: una maggior presenza di elementi e minerali come ferro e magnesio e una maggior concentrazione di polifenoli antiossidanti come fenoli e acido salicilico. A proposito dei livelli di carboidrati, proteine e vitamine non sono stati raccolti dati sufficienti per una valutazione adeguata mentre la carne bio contiene una maggior quantità di grassi polinsaturi di quella tradizionale.

L'elemento che contraddistingue la ricerca francese da quella della Fsa inglese è la sicurezza alimentare. Il cibo bio, per esempio, non contiene pesticidi tra il 94 e il 100%, l'ortofrutta bio, invece, spicca per una concentrazione del 50% inferiore al convenzionale di nitrati (i nitrati si trasformano in nitriti a contatto con la saliva o la flora batterica e, attraverso una serie di reazioni che avvengono in ambienti acidi, in nitrosammine, provatamente cancerogene). I cereali biologici contengono quantità di micro tossine analoghe al prodotto convenzionale.

Tornando alla ricerca Fsa, invece, è chiaro come siano stati in prevalenza (o esclusivamente) analizzati studi pubblicati in lingua inglese, sottolineando carenze metodologiche in alcune analisi che forse non sono state prese in considerazione. La relazione Afssa ha invece prestato maggior attenzione alla qualità delle ricerche esaminate e lo studio che le accompagnava. I documenti selezionati dovevano essere collegati a pratiche agricole biologiche certificate e ben definite, valide informazioni sulla progettazione e follow-up, validi parametri di misura e campionamenti appropriati e analisi statistiche.
La domanda adesso è: troverà lo stesso spazio sui media l'altrettanto autorevole ricerca francese?

Fonte:
Greenplanet.net

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