Dopo il boicottaggio da parte del governo alla libera scelta del cittadino rispetto al nucleare, ora nel mirino anche il referendum sull'acqua.
“Su questo tema, di grande rilevanza, sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo” afferma il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, l'obiettivo pare sempre di più quello di evitare che gli italiani si esprimano circa il futuro energetico e le risorse idriche, ci riusciranno?
Speriamo di no, nel frattempo il gasaffori vuole ricordare a tutti i lettori che è un dovere, oltre che un diritto, esprimere la propria opinione tramite il voto, ed invita quindi tutti ad andare a votare a tutte le elezioni che ci aspettano nei mesi di maggio e giugno.
Quando si andrà a votare per il referendum, verrà consegnarata una scheda in cui saranno presenti alcuni quesiti. Ad ognuno si dovrà apporre una crocetta al SI' o al NO. E' importante ricordare che in Italia veniamo chiamati ad esprimerci attraverso referendum abrogativi, si deve quindi decidere se abrogare una normativa o una parte di essa e che se non viene raggiunto il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto, i referendum abrogativo non saranno validi.
Sembra un controsenso, ma per dire che non vogliamo la privatizzazione dell'acqua dovremo votare si, quindi VOTA SI PER DIRE NO e viceversa.
Il primo quesito riguarda il “legittimo impedimento”, cioè l’istituto giuridico che permette all’imputato in un processo di giustificare, in alcuni casi, la propria assenza in aula. A presentare il referendum è stato il partito dell’Italia dei Valori. Il quesito su cui saremo chiamati ad esprimerci è il seguente:
- “Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Il secondo quesito, particolarmente lungo e articolato, era presentato sempre dall’Italia dei Valori, e puntava ad abrogare la norma per la realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione nucleare. Era il cosiddetto ‘referendum sul nucleare’,
| Gli ultimi due quesiti si occupano della privatizzazione dell’acqua: uno in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il testo del quesito è il seguente:
Approfondimento in questo post di dettagli: Acqua=bene comune: guida al referendum contro la privatizzazione dell’acqua Il quarto e ultimo quesito riguarda sempre la privatizzazione dell’acqua e in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene chiesta una parziale abrogazione della norma:
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